2005-2008
Importo dei lavori € 13.521.753,92
2005-2008
Importo dei lavori € 13.521.753,92
Francesco Pagliari lo descrive così:
Il Nuovo Mercato di Ponte Milvio a Roma, inaugurato nel maggio 2008, assume la valenza di intervento con rilevanti caratteri urbani. Il nuovo complesso accoglie il tradizionale mercato rionale, fornendo una sistemazione razionale e protetta, anche dal punto di vista viabilistico. Il progetto dell’arch. Francesca Daffinà si pone l’obiettivo di costruire un luogo articolato e pienamente urbano, per valorizzare la socialità offerta dal mercato, spazio di incontro e di scambio, e per amplificarne le potenzialità. Un architettura dai caratteri densi, che ricorre a materiale d’aspetto gradevole e abituale, scegliendo il cotto per lo sviluppo dei rivestimenti delle facciate, i materiali ceramici per le pavimentazioni interne alla zona del mercato, il porfido naturale per le pavimentazioni esterne: la proposta architettonica configura un’immagine familiare, un brano compiuto e coerente di città, in cui si coniuga una pluralità di funzioni. E nello stesso tempo un’architettura che consente di cogliere ed accompagnare attrattive del luogo, prossimo ad un ponte storico sul il Tevere, in una zona delle morfologia urbana storicamente consolidata. Strumento per consolidare la polarità d’interesse alla frequentazione è l’accorpamento delle funzioni nel medesimo complesso: il perno del progetto ruota attorno al mercato situato al piano terreno e la sua definizione in una planimetrica articolata a blocchi ottagonali in cui si alloggiano i banchi di vendita, secondo una geometria che, rinunciando ad una struttura strettamente ortogonale, offre variazioni nei percorsi interni e punti di vista aperti e non rigidi. Nei prospetti stessi si evidenzia la radice ottagonale dello sviluppo planimetrico: le facciate, pur conservando una sequenza di pareti ad angolo come l’impronta dei blocchi ottagonali interni emergesse all’esterno per coniugarsi con lo spazio pubblico circostante. Nell’edificio, si trova al primo livello sotterraneo con posti auto a rotazione; al secondo livello interrato si situano i box privati. Al primo piano, si sviluppa la galleria commerciale; al secondo si relazionano gli spazi per la ristorazione e le ampie terrazze, che aprono lo sguardo verso la città e forniscono ulteriore spazi d’incontro. La galleria viene intesa nello stesso concetto aperto e variato che regola l’assetto planimetrico del mercato rionale, prevedendo attività complementare nell’offerta merceologica: il progetto propone la prosecuzione di un chiaro segno urbano, che parte dalla quotidianità di frequentazione del mercato per offrire spazi di vivibilità, in un rapporto continuo fra i volumi d’architettura e i vuoti “urbani”, terrazze, percorsi, aree a giardino pensile, la fontana centrale, come in una città che si è consolidata nel tempo. Elemento architettonico determinante per costruire l’immagine urbana del complesso consiste nei rivestimenti scelti per la facciate, su una superficie totale di pareti esterne di circa 3000 metri quadrati. Unità nel colore, il tono caldo e tipicamente “urbano” del cotto imprunetino ; differenza per tessiture e funzioni del materiale. In primo luogo, la parete ventilata per le prestazione termoenergetiche: le lastre in cotto a finitura liscia di rilevanti dimensioni (30×100 cm, terra Flat di Palagio Engineering), agganciate alla sottostruttura metallica di supporto, forniscono un tessuto netto e fine. All’opacità della parete ventilata si accostano gli elementi frangisole in cotto (terra Tube di Palagio Engineering), che sfragiano l’immagina compatta dei prospetti in una tessitura semitrasparente, ottenendo vivaci chiaroscuri in facciata e una filtrata luminosità per gli interni, componenti di un forte disegno urbano.
L’inizio dei lavori è stato preceduto dalla propedeutica campagna di indagini geologiche che si è svolta nel 1999 e sulla base di tali risultanze è stato redatto il progetto strutturale. Sono effettuati 8 carotaggi a fino ad una profondità di 30 mt dal piano di campagna teso a definire la situazione litologica ed idrogeologica locale interessata dall’intervento e sotto il profilo geotecnico sono state effettuate prove di resistenza in sito e prove di laboratorio su alcuni campioni indisturbati di terreno. Tali indagini hanno dato come risultato che l’area interessata è costituita sostanzialmente da un banco compatto di argilla e non è stata rilevata la presenza di acqua di falda.
La Soprintendenza Archeologica di Roma ha prescritto come indagini archeologiche oltre la realizzazione di trincee una serie di carotaggi propedeutici alla realizzazione della paratia da eseguire secondo il profilo della paratia stessa (circa uno ogni tre pali) per un totale di circa 100 carotaggi spinti fino a 10-12 ml dall’originario piano di campagna senza registrare alcuna venuta d’acqua.
Queste attività si sono estese dal marzo 2005 fino al maggio 2006 e dal settembre 2006 al 21 febbraio 2007.
Le opere della paratia di sostegno sono state iniziate nell’agosto 2005 e terminate nel dicembre 2005. La paratia è costituita da pali trivellati di diametro di pali ø 600 cm posti ad un interasse di circa 70/80 cm per la maggior parte con una lunghezza di 14 ml con altri tratti da 11 a 13 ml. Sono stati complessivamente realizzati 587 pali senza mai rinvenire acqua, difatti sono stati tutti realizzati senza l’ausilio del lamierino di protezione. Lo sbancamento è stato realizzato in varie fasi per consentire le indagini archeologiche e terminato per larga parte nel giugno del 2006. Contestualmente al graduale sbancamento si è proceduto alla realizzazione della fondazione a contrasto della paratia.
La fondazione è costituita da una platea di cemento armato di spessore 60 cm.
Le opere di sbancamento hanno riguardato un volume di terra pari ai due piani interrati destinati a parcheggi.
Le strutture in elevazione sono realizzate con travi per la maggior parte a spessore, i solai sono realizzati con predalles per uno spessore complessivo di 32 cm. I pilastri hanno dimensioni 70×40 cm nei piani interrati e sono di forma circolare, diametro 40 cm ai piani fuori terra.
Le tamponature esterne sono state eseguite con forati intonacati, così come quelle interne ma di spessore inferiore.
Le pareti ventilate sono state realizzate sulla superficie di circa 3000 mq delle facciate, sono costituite da lastre lisce in cotto imprunetino di dimensioni 1040 mm x 293 mm x 40 mm di spessore, con finitura spazzolata naturale montate a secco su di una supporto metallico munito di aggancio, è stato interposto un pannello di isolante termico costituito da un pannello di polistirene espanso da 5 cm. La parete ventilata è una tipologia di facciata dalle elevate prestazioni termoenergetiche basata sul principio della realizzazione di una discontinuità fra il paramento più esterno e la parete interna attraverso la creazione di un’intercapedine in cui l’aria fluisca dal basso verso l’alto per effetto camino.
Le coperture sono realizzate con tetto ventilato in legno su struttura metallica e manto di copertura realizzato in tegole piane in rame che garantiscono leggerezza sia visiva che fisica a tutto l’intervento. L’isolamento termico e di tenuta all’acqua è affidato ad un interposto pannello isolante rivestito di guaina impermeabile e barriera a vapore. Il tetto ventilato offre delle caratteristiche funzionali di isolamento termico e conseguente benessere igrotermico per l’ambiente confinato che coprono, ottenuto basandosi sul medesimo principio delle pareti ventilate ossia con la realizzazione di una discontinuità fra il paramento più esterno e la parete interna attraverso la creazione di un’intercapedine in cui l’aria fluisca dal basso verso l’alto per effetto camino.
Per la pavimentazione esterna del mercato, compresa la pavimentazione dei marciapiedi e’ stata realizzata con cubetti di porfido naturale grigio e rosso opportunamente montati a sabbia e cemento, con finitura compatta per facilitare le operazioni di pulizia e di uso al quale è destinato. Per le pavimentazioni interne dei banchi di vendita sono stati realizzati in gres antisdrucciolo, collegate senza soluzione di continuità‘al rivestimento a parete fino ad un’altezza di 2.00 tramite sgusce per facilitarne le operazioni di pulizia. Le pavimentazioni interne della mall commerciale al primo e secondo piano sono state realizzate con plancie di legno massello montate a secco tramite clips su di un materassino, le plancie hanno dimensioni da 180 cm a 300 cm di lunghezza 13 cm di larghezza e 2,05 cm di spessore.
I due piani commerciali sono raffrescati e riscaldati attraverso un impianto di condizionamento posizionato sulla copertura piana dell’edificio, un’attenzione particolare e’ stata rivolta ai volumi tecnici e le relative prese d’aria e allo smaltimento reflui; questi sono stati opportunamente convogliati in appositi spazi predisposti per accogliere gli impianti previsti e quelli futuri, in modo tale da evitare ogni possibile aggiunta all’esterno del perimetro dell’edificio di ulteriori volumi tecnici aggiuntivi.
Nel periodo che ha preceduto la costruzione del Nuovo Mercato di Ponte Milvio si sono svolte, in collaborazione stretta fra il Comune di Roma, la Soprintendenza Archeologica di Roma e la PPM, le indagini archeologiche tese a ricostruire l’assetto della zona in antichità.
Lo scavo archeologico, che come noto, porta all’individuazione di stratigrafie disposte in ordine inverso a come si sono determinate, ha rimesso in luce un complesso sistema di drenaggi, realizzati in differenti tipologie tecniche, finalizzato allo sfruttamento agricolo dell’area.
Il primo strato interessato da presenze antiche è relativo ad un fitto sistema di drenaggio orientato in direzione est-ovest costituito da fosse di forma grossomodo ovoidale collegate fra loro da canalizzazioni strette e poco profonde (in blu nella planimetria). Tale sistema, fino ad oggi unico nel panorama degli studi sugli antichi assetti agrari, si estendeva per tutta la lunghezza dell’area indagata anche se concentrato nella porzione occidentale. Il riempimento di tali fosse era costituito da materiale sicuramente proveniente dalla spoliazione di antiche strutture (forse una necropoli) come dimostrano i numerosi frammenti di sarcofagi, epigrafi, colonne, capitelli, cornici modanate, basoli e blocchi squadrati di travertino e tufo trovati all’interno.
Difficile stabilire una datazione esatta del sistema di bonifica anche se l’utilizzazione di materiale di spoliazione e il rinvenimento di ceramica medievale indica chiaramente uno sfruttamento di quest’area in età post-antica. Suggestiva l’ipotesi di far coincidere la sistemazione agricola con lo spostamento della Via Flaminia. Alla fine del ‘500 infatti il tracciato della Flaminia Antica prossimo al Tevere deve essere stato abbandonato a favore di quello collinare (la Via Flaminia vecchia di oggi) a seguito dei danni provocati dalle inondazioni del Tevere.
Al di sotto di questo complesso sistema di drenaggio si è individuato, nella porzione più settentrionale dell’area, un altro sistema di bonifica, databile probabilmente alla tarda età imperiale, e costituito da una canalizzazione in tubuli di terracotta innestati l’uno dentro l’altro (in verde sulla planimetria). Se ne è rinvenuto un lungo tratto (circa 50 m) connesso ad altri canali trovati privi di tubazione che hanno subito probabilmente la spoliazione, in antico, dei tubuli.
Ad una fase ancora precedente e, chiaramente ad una quota inferiore, è stato messo in luce un terzo e più antico sistema di drenaggio molto vasto e articolato (occupava tutto il settore orientale dell’area). Si sono rinvenuti quattro allineamenti che corrono con andamento NE-SO alternati ad altri quattro allineamenti quasi perpendicolari ai primi che presentano un andamento grossomodo E-O (in rosso sulla planimetria). Tali drenaggi sono costituiti da tratti di materiali diversi: alcuni presentano solo spezzoni e blocchi squadrati di tufo, altri tegole e coppi, altri ancora anfore Puniche e Greco-Italiche. Particolarmente significativo questo sistema poiché le anfore sono sistemate a gruppi di circa otto-dieci, una dentro l’altra prive di puntale che si ritrova comunque nelle immediate vicinanze dell’anfora. Nell’angolo NO è stato rimesso in luce un ulteriore sistema di drenaggio, sempre repubblicano, costituito da dieci trincee parallele riempite da pezzame di materiale vario sovrapposto ad un altro strato formato da ciottoli di piccole e medie dimensioni costipati insieme a sabbia (in giallo sulla planimetria). Il materiale rinvenuto all’interno di questi due sistemi di bonifica, cronologicamente inquadrabili fra il III e il II sec. a.C., potrebbe essere messo in connessione con la costruzione della Via Flaminia attribuita al Console Caio Flaminio e risalente al 223 o 220 a.C. il percorso della quale, in questa porzione di territorio, dovrebbe coincidere con l’attuale Via di Tor di Quinto e correre adiacente il corso del Tevere.
Tali complessi sistemi di drenaggio, sovrapposti cronologicamente, denotano una continuità e una progressiva intensificazione dello sfruttamento agricolo di un’area particolarmente fertile proprio grazie alle esondazioni del Tevere e ci offrono una panoramica eccezionale delle tecniche che venivano usate dai nostri predecessori per sfruttare ogni tipo di suolo.
L’intervento nasce dall’esigenza di realizzare il nuovo mercato rionale di Ponte Milvio, su questa esigenza si è articolata l’idea più complessa di offrire anche una galleria commerciale, dove alla capacità attrattiva del classico mercato si potesse coniugare la comodità della galleria commerciale esaltando le valenze di socialità di entrambe. Un mix-funzionale dato dal servizio pubblico del mercato e della galleria commerciale, legati dagli spazi per la socialità, la cultura, il ristoro e servito da parcheggi interrati in una cornice unica che è il sito di Ponte Milvio.
L’intervento e’ stato concepito tenendo conto dei dati ambientali esistenti quali:
Pertanto la morfologia dell’area è stata determinante nella scelta dell‘ubicazione degli ingressi carrabili al parcheggio interrato, e pedonali per il mercato con strada di servizio carico e scarico del mercato. Successivamente il progetto ha individuato un interno “semipubblico” (il mercato) protetto dall’esterno nelle ore di inattività, per proteggere acusticamente il contesto preesistente degli edifici circostanti dall’attività del mercato. La distribuzione interna è‘ stata concepita tenendo conto oltre che della visibilità per le varie rivendite dei banchi del mercato, e per evitare incanalamenti dei venti freddi da nord lungo i percorsi tra i banchi e per dare una giusta insolazione a tutto l’intervento con sistemi di protezione e frangisole. La galleria commerciale è stata concepita non come la classica claustrofobica scatola chiusa dove fare shopping, ma bensì come un luogo aperto alla luce solare dove soggiornare tra il verde, gli spazi all’aperto, le terrazze e i luoghi di ristoro, le librerie e la ludoteca, intesi come estensione della città nel senso più completo del termine.
La matrice planimetrica del mercato che è il cuore dell’intervento e che indica la spazialità dei pieni e dei vuoti anche alla galleria commerciale ai piani superiori, è dettata dalla pianta ottagonale dell’aggregazione di quattro banchi del mercato, ripetuta non secondo lo schema classico ortogonale del “cardo e del decumano”, ma bensì secondo uno schema organico a nido d’ape, che si riferisce più all’impianto orientale del “suk” che alla rigidità dello schema tradizionale dei plateatici contemporanei. Questa matrice è articolata attorno agli spazi destinati alla piazza centrale con fontana e agli spazi all’aperto, evocativi della socialità come fulcro e legante di tutto l’intervento.
L’intervento interessa un area di circa 8625 mq con una superficie costruita fuori terra mq 3.860. La superficie totale costruita su i cinque piani è di mq 20.986 e la cubatura totale costruita è di 59.020 mc.
L’area adibita a plateatico si sviluppa al piano terra su di una superficie di 5.100 mq pedonale e circa 3500 mq carrabile adibita al carico e scarico delle merci. La superficie del plateatico insiste sulla copertura del parcheggio interrato che viene utilizzato come un suolo artificiale. La superficie netta di vendita del mercato si estende su una superficie totale di 1.840 mq . I banchi di vendita sono riuniti in blocchi di 4 unità in moduli ottogonali. Nella parte centrale del mercato ogni modulo e’ diviso in quattro banchi; mentre nei moduli di bordo essi contengono verso l’interno due unità di vendita e verso l’esterno contengono spazi di servizio per i lati nord ed est; invece sul lato ovest, verso Via Riano contengono in parte dei negozi . Ogni modulo e’ di circa 90 mq , contiene 4 banchi di vendita con una superficie che varia dai 23 mq di base fino a 30 mq (nel caso di rivendite con celle frigorifere ingombranti).
L’area adibita a plateatico si sviluppa al piano terra su di una superficie di 5.100 mq pedonale e circa 3500 mq carrabile adibita al carico e scarico delle merci. La superficie del plateatico insiste sulla copertura del parcheggio interrato che viene utilizzato come un suolo artificiale. La superficie netta di vendita del mercato si estende su una superficie totale di 1.840 mq. I banchi di vendita sono riuniti in blocchi di 4 unità in moduli ottogonali. Nella parte centrale del mercato ogni modulo è diviso in quattro banchi; mentre nei moduli di bordo essi contengono verso l’interno due unità di vendita e verso l’esterno contengono spazi di servizio per i lati nord ed est; invece sul lato ovest, verso Via Riano contengono in parte dei negozi. Ogni modulo è di circa 90 mq, contiene 4 banchi di vendita con una superficie che varia dai 23 mq di base fino a 30 mq (nel caso di rivendite con celle frigorifere ingombranti).
Al primo piano fuori terra:
Al secondo piano fuori terra:
Il progetto prevede un intervento su due piani interrati destinanti a parcheggio per autovetture, rispondendo agli standard normativi riguardanti sia i parcheggi pubblici che i parcheggi pertinenziali privati.
Nel primo piano interrato che si estende su una superficie di 6426 mq, sono previste 148 posti auto e 90 posti moto; questo piano e’ destinato ai parcheggi pubblici a rotazione. Al primo piano interrato sono previste delle 57 cantine di negozio di pertinenza del mercato opportunamente isolate dal parcheggio, ad uso degli operatori del mercato per un totale di 631,3 mq lordi; le cantine sono servite da due scale di cui una coperta e da due montacarichi.
Nel secondo piano interrato che si estende su una superficie carrabile di 6771 mq, sono previsti 93 box e 78 posti moto essendo questo piano destinato ai parcheggi privati pertinenziali. Entrambe i piani sono stati protetti inoltre da un sistema di telecamere per garantire la sicurezza degli utenti del parcheggi, tali telecamere fanno capo ad due centrali di controllo con corpo di vigilanza: una direttamente nel primo piano interrato, un’altra a raso.
Le coperture degli spazi di ristorazione sono realizzate con tetto ventilato in legno su struttura metallica e manto di copertura realizzato in tegole piane in rame che garantiscono leggerezza sia visiva che fisica a tutto l’intervento. Il tetto ventilato offre delle caratteristiche funzionali di isolamento termico e conseguente benessere igrotermico per l’ambiente confinato che coprono. Le pareti esternamente sono realizzate con parete ventilata con rivestimento in elementi di terracotta su interposti supporti; questo tipo di parete garantisce un buon livello di comfort interno ed una elevata resistenza agli agenti aggressivi esterni e conferisce una lunga durabilità della facciata , con il vantaggio di una bassa manutenzione. Le recinzioni del mercato sono state concepite per isolarlo nei periodi chiusura; garantendo il normale svolgimento delle altre attività ai piani sottostanti (parcheggio) e soprastanti e sul lato esterno su via Riano (altre attività commerciali).
L’intervento in questione è in linea con quanto previsto dal “Piano di Azione Ambientale del Comune di Roma” formulato secondo gli indirizzi dell’Agenda 21.
Gli obiettivi generali di sostenibilità di tali indirizzi sono così riassunti:
a) Limitazione dei consumi di energia e l’incremento del ricorso alle fonti rinnovabili:
Ricorso alle fonti rinnovabili, con la previsione dell’inserimento di pannelli fotovoltaici che produrrà energia senza alcuna emissione di CO2 (1 tonnellata di CO2 risparmiata, ossia non immessa nell’ambiente, per ogni 1000 KW di elettricità prodotta) e pressoché illimitata nel tempo. Installando una potenza d’impianto di 19 KW di picco 120 Pannelli per una superficie di circa 152 mq), l’energia elettrica annuale generata e’ stimata in 23.427 KWh evitando ogni anno l’immissione nell’ambiente dei gas responsabili dell’effetto serra secondo il protocollo di Kyoto:
b) Riduzione dei rifiuti prodotti:
incremento del riciclaggio dei rifiuti raccolti Il Mercato di Ponte Milvio produce rifiuti, (per la maggior parte di origine organica), calcolati in 10 tonnellate al giorno, pari a 50 cassonetti. A questo proposito il progetto si è orientato verso la raccolta differenziata con due compattatori interrati da 10 mc ciascuno, che prevedono una raccolta ogni due giorni, per circa 20 tonnellate di rifiuti, pari a 100 cassonetti. Un sistema con compattatori interrati prevede il trasferimento nel sottosuolo dei contenitori dei rifiuti, con metodo tecnologicamente avanzato, complementare all’attuale metodologia di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. L’obiettivo è quello di: favorire la raccolta differenziata, eliminare gli attuali contenitori cassonetti,campane) dalla vista e dall’ambiente. Le prerogative principali di una scelta di questo tipo sono: possibilità di realizzare la raccolta differenziata dividendo i rifiuti in parte secca e parte umida da quest’ultima con appositi contenitori per il compostaggio e’ possibile ricavare del compost organico per la concimazione del verde previsto in tutto il complesso del Nuovo Mercato di Ponte Milvio. Concentrazione dei punti di raccolta con conseguente risparmio dello spazio occupato dai relativi cassonetti eliminando la possibilità di rappresentare delle barriere architettoniche o sottrarre spazio alla sosta e alla movimentazione dei mezzi per il carico e scarico delle merci, inoltre l’impatto ambientale creato dai cassonetti, è innegabilmente negativo. Isolamento dei rifiuti dall’ambiente: i contenitori inseriti nella struttura, rimangono completamente isolati dall’ambiente, favorendo l’aspetto igienico ed estetico, infatti i rifiuti conferiti si depositano nei sottostanti contenitori rimanendo “chiusi ermeticamente dentro l’involucro” questo permette di non avere rifiuti sparsi o cassonetti lasciati aperti ad ingombrare ed inquinare l’ambiente, Rallentamento della ecomposizione: la minore e costante temperatura del sottosuolo rallenteranno il processo di decomposizione dei rifiuti in modo determinante. Si evitano così gli odori sgradevoli, diminuendo la presenza di insetti e di animali randagi con evidenti vantaggi per la comunità e per l’ambiente stesso. Protezione dei contenitori:i cassonetti eliminati materialmente dalla strada, che non saranno più soggetti ad atti vandalici ed agli agenti atmosferici garantendo la loro la loro maggiore durata del tempo. Riduzione dei costi di raccolta: la concentrazione dei punti di raccolta e le relative limitazione dei tempi di trasferimento diminuiscono i disagi delle raccolte, la rallentata fermentazione e la possibilità di aumentare i volumi di stoccaggio, consentono una frequenza di ritiro più dilazionata nel tempo;la differenziazione dei rifiuti effettuata dall’utente all’atto del conferimento comporta minori apporti alle discariche e consente un migliore e più redditizio recupero dei materiali riciclabili; infatti tra il recupero dei rifiuti effettivamente riconvertibili (vetro, carta, alluminio, etc.) permette inoltre un importante recupero energetico.
c) Riduzione dei consumi idrici:
Gli spazi verdi, dotazione di verde urbano e miglioramento della qualità dell’ambiente urbano. Ogni possibilità di spazio e’ stata convertita compatibilmente al contesto dimensionale, formale e funzionale dell’area in spazio a verde, con l’intenzione di rendere l’inserimento dell’intervento nel tessuto circostante il più gradevole possibile. Sono stati previsti filari di platani e agrumi a delimitare l’area in oggetto. Sono stati ricavati all’interno dell’intervento stesso giardini pensili perimetrali sui 960 mq di superficie sulle terrazze di copertura, spazi che accolgono anche i giochi per i bimbi. La presenza di giardini pensili oltre l’innegabile vantaggio di comfort visivo ed microclimatico aggiunge una valenza di ordine ambientale: la grande quantità di acqua piovana che viene drenata ed utilizzata per l’irrigazione riconvertendola nel suo ciclo naturale evitando quei fenomeni di dissesto idrogeologico del territorio antropizzato.
d) Attenzione per il livello dell’inquinamento acustico e atmosferico:
La realizzazione di tale infrastruttura, con relativa eliminazione dell’attuale mercato su sede impropria, favorisce la fruibilità e la riqualificazione dell’intera area d’influenza dell’intervento, garantendo il miglioramento delle condizioni della qualità dell’atmosfera per l’effetto indotto dalla facilitazione all’uso di mezzi di trasporto collettivo sulle strade liberate dalle auto in sosta selvaggia e soprattutto dalla presenza del mercato al centro, come spartitraffico, su di una via di scorrimento così importante come Lungotevere Milvio.
Progettazione Architettonica, definitiva, esecutiva: | Arch. Francesca Daffinà |
Collaboratori: | Arch. Simona Bordoni, Arch. Alessandra Varisco, Arch. Stefania Cagliuso |
Modelli tridimensionali e plastici: | Simo Badri |
Progettazione Architettonica preliminare: | Arch. Francesca Daffinà, Arch. Marco Di Marco, Arch. Stefania Renzulli |
Progettazione strutturale: | Studio CFR Arch. Giorgio Toni |
Progettazione Impianti Elettrici e Speciali: | Ing. Massimo Lombardi |
Progettazione Impianti Meccanici: | Interpro srl Ing. Mario Piatesi |
Consulente progettazione illuminotecnica: | Three Light |
Consulente prevenzione incendi: | Ing. Pacetti |
Consulente impatto acustico: | Ing. Carlo Fascinelli |
Consulente Impatto ambientale: | Arch. Piero De Vita |
Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione: | Ing. Alessandro Gioni |
Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione: | Arch. Francesca Daffinà |
Direzione dei Lavori: | Arch. Francesca Daffinà |
Concessionaria: | Progetto Ponte Milvio 2005 srl CMR SpA COGEIM SpA SOCOMI Srl |
Impresa costruttrice: | Consortile Ponte Milvio |
Indagini archeologiche per gli scavi e trasporti: | Marini e Darida snc |
Indagini archeologiche per i carotaggi: | FRS sas |
Movimento terre: | Edilcieffe srl |
Palificazioni di contenimento in cemento armato: | DEPILCO srl |
Strutture in cemento Armato: | I.C.O. srl – T.E.C.O.S. srl |
Impianti elettrici e meccanici: | Società Toscana Elettrica srl-Poliservice Società Coperativa – CLIMA IMPIANTI srl |
Opere murarie: | D’ERAMO EDILIZIA srl |
Pavimentazione industriale: | B.NORD PAVI 2000 srl |
Facciate Ventilate in cotto Impuntino: | Palagio Enginering |
Tetti Ventilati: | Tegola Canadese |
Opere in ferro: | Enrico Bonomi |
Pavimentazioni in gres: | Casalgrande Padana |
Pavimentazioni in legno: | Junckers |
Controsoffitti: | Coiver e Barrisol |
Compattatori interrati dei rifiuti: | Ecologia Soluzione Ambiente |
Ascensori e scale mobili: | Thyssenkrupp |